Parole che contano: il nostro Manifesto per un linguaggio ampio e rispettoso

Per una comunicazione che accoglie, rispetta e rappresenta la complessità delle esperienze umane.
Le parole danno forma al mondo in cui viviamo. Possono essere ponti o barriere, strumenti di connessione o di esclusione. Ecco perché, come Amapola, abbiamo scelto di prenderci cura del linguaggio che usiamo ogni giorno.
Abbiamo lavorato alla costruzione di un Manifesto per un linguaggio ampio e rispettoso, uno strumento che raccoglie principi, suggerimenti e buone pratiche per una comunicazione che rispecchi la società in cui vogliamo vivere: aperta, equa, attenta alle persone e alle loro esperienze.
Un percorso consapevole
Realizzare questo Manifesto è stato un esercizio di consapevolezza e responsabilità. Abbiamo approfondito studi e linee guida, raccolto pareri da parte di chi se ne intende di questo tema, interrogandoci sulle nostre stesse abitudini linguistiche. Il risultato è un documento che non impone regole rigide, ma propone spunti di riflessione e suggerimenti pratici per adottare un linguaggio più rispettoso e consapevole, sempre nella direzione della cura e dell’ascolto reciproco. Una guida per il linguaggio che adottiamo in Amapola e all’esterno ma anche – perché no – uno spunto per tutte quelle realtà che si riconoscono in questi valori.
I principi chiave del Manifesto
Nel Manifesto troverete nove punti fondamentali per una comunicazione ampia e rispettosa. Tra questi:
- Mettere in discussione le nostre abitudini linguistiche, chiedendoci sempre se possiamo rendere il nostro messaggio più chiaro e accogliente.
- Dare visibilità al femminile, perché le parole possono accompagnare e valorizzare i cambiamenti sociali.
- Evitare stereotipi e pregiudizi, scegliendo termini ed espressioni che non rafforzino discriminazioni.
- Trovare il giusto equilibrio, per non perdere spontaneità e naturalezza nel comunicare.
- Curare anche la comunicazione visiva, affinché immagini, grafici e impaginazioni rappresentino in modo equo la pluralità delle persone.
Oltre a questi punti fermi, abbiamo elaborato un documento che contiene un’appendice ricca di esempi concreti, casi applicativi e fonti per approfondire.
Il linguaggio come strumento di cambiamento
“Il linguaggio è uno strumento potentissimo: con le parole possiamo illuminare, abbattere muri e creare connessioni, oppure possiamo rinforzare pregiudizi e disuguaglianze. Ogni frase, ogni termine scelto è un pezzo del mondo che costruiamo insieme.”
Così si apre il nostro Manifesto. Non vogliamo limitarci a parlare di linguaggio “inclusivo”, un termine che spesso suggerisce ancora uno squilibrio tra chi include e chi è incluso. Preferiamo parlare di linguaggio ampio, capace di accogliere e raccontare la complessità delle esperienze umane senza ridurle a etichette.
📌 Scopri il Manifesto completo QUI.