La ricerca “Sostenibilità e Comunicazione” di Amapola

Giu 20, 2014

La sostenibilità per gli istituti bancari, assicurativi e finanziari è ormai una scelta consolidata e, anche in tempi di crisi, è vissuta come un’opportunità e non come un costo. La motivazione sta nella migliore reputazione raggiunta in virtù di un investimento in attività sociali e ambientali.
Questo è quanto emerge dalla ricerca “Sostenibilità e Comunicazione”, ideata da Amapola e condotta da Metis Ricerche, su un campione formato da 50 middle e senior manager di aziende di dimensioni grandi e medie del settore bancario, finanziario e assicurativo.

Rispetto alle azioni sostenibili messe in campo dalle aziende interpellate, la ricerca rivela un impegno considerevole a favore dell’efficienza energetica (72%). L’attenzione cala, invece, nei confronti della differenziazione dei rifiuti (56%) e della certificazione dei prodotti (16%). Per quanto riguarda la dimensione economica della sostenibilità un quarto del campione dice di non investire risorse. Un 20% dichiara di spendere in sostenibilità tra 500 mila e 1 milione di euro all’anno, mentre la percentuale più alta, 28%, dichiara investimenti annui fino a 50 mila euro.
Comunicare le proprie politiche di sostenibilità e CSR, sia all’interno dell’azienda che all’esterno, è riconosciuto come un fattore “molto importante dal 70% degli intervistati. Il mezzo prediletto si conferma il web. Resta limitata, invece, la creazione di un ufficio dedicato alla sostenibilità, in gran parte ancora di competenza del settore comunicazione.

La ricerca svela un’attenzione relativamente nuova al tema della sostenibilità da parte di settori strategici del mercato. Seppure ancora con qualche esitazione, gli istituti bancari, assicurativi e finanziari sembrano avere imboccato la necessaria e proficua strada della responsabilità sociale e ambientale e compreso il valore di queste politiche, per sé e per i propri stakeholder.