A Budoni (Sardegna) per valorizzare i fondali marini
Lo studio realizzato ha fatto emergere caratteristiche davvero interessanti, come gli affioramenti rocciosi profondi – probabili beach rock (spiagge fossili) – riccamente colonizzate da bellissime specie animali, la straordinaria presenza di Pinna nobilis (la cosiddetta “nacchera”, il più grande mollusco del Mediterraneo), gli ambienti profondi ricchi di specie e colori (il coralligeno di Budoni), un esteso e peculiare posidonieto, l’esistenza di siti archeologici sommersi, l’abbondanza di specie protette, la bellezza degli stagni costieri, ricchi di fauna e di flora. Gli scogli dei Pedrami, in particolare, costituiscono l’area di maggior pregio naturalistico e storico/archeologico della zona e potrebbero prestarsi a diverse attività di valorizzazione e comunicazione.
Proprio su questo fronte, Amapola ha integrato il lavoro Golder con un piano ad hoc, ricco di suggerimenti operativi per lo sviluppo naturalistico e turistico della zona. Tra le prime attività realizzate c’è il pannello “Cosa c’è sotto”, che illustra le caratteristiche dei fondali di Budoni e fornisce ai turisti indicazioni di massima su quali sono e dove sono ubicate le principali attrattive.
Amapola e Golder sono impegnate a incoraggiare la valorizzazione dei fondali marini come risorsa da salvaguardare e promuovere. Il lavoro svolto a Budoni è stato molto apprezzato e sono previste ulteriori integrazioni nella stessa località e analoghi interventi in altri Comuni della Regione.