PRIMA DELLA GRANDE FUGA: recensione

03 Novembre 2025
Copertina libro "Prima della grande fuga" di Stefano Martello

La comunicazione ambientale responsabile al tempo della multiformità

 

Prima della grande fuga

Stefano Martello

Pacini Editore, 2025

112 pp., 13,00 euro

 

Un libro decisamente inusuale – vuoi per spunto narrativo, vuoi per considerazioni – quello appena pubblicato da Stefano Martello nella collana New Fabric di Pacini Editore, che ha già accolto in questi anni la trilogia del Libro Bianco sulla comunicazione ambientale. Dopo cinque anni di intenso lavoro editoriale con Sergio Vazzoler, Stefano decide di affrancarsi dalla disamina tecnico specialistica per tornare a dedicarsi a quelli che considera i fondamentali della comunicazione, l’approccio identitario alla materia. Non per scelta romantica quanto, piuttosto, per freddo calcolo e per istinto di conservazione, come ha dichiarato agli Amapolers: “stiamo sacrificando troppo in termini di qualità alla reattività e alla velocità di esecuzione; il passo scelto, o subìto, non è semplicemente sostenibile ed anzi rischia di compromettere l’autorevolezza della comunicazione come asset strategico nella vita delle organizzazioni”.

Approcciare la comunicazione ambientale oggi

Un rischio che, secondo Martello, dobbiamo disinnescare con una doppia azione; da una parte, rallentare il passo del flusso comunicativo, per renderlo finalmente idoneo ad accogliere la complessità (quantitativa, critica, procedurale) della materia. Dall’altra, rendere il timbro narrativo più continuo nel tempo, favorendo una capacità di analisi che non si limita al singolo fatto contingente (quasi sempre, una calamità naturale) ma diventa processo di sedimentazione culturale che si rivolge a tutti, nessuno escluso. E che proprio nella continuità narrativa trova la formula per un approfondimento progressivo e non parziale.

Facile? No, per niente. Anche quando l’idea narrativa – per dirla con le parole del nostro Sergio Vazzoler che ha giudicato il testo (sì, avete capito bene, non lo ha recensito, lo ha giudicato e se volete saperne di più non avete altro modo che procurarvi il testo) – funziona. Intriga. Rapisce.

D’altronde, è in ballo qualcosa di strategico, di profondo. Di non scontato. La stessa funzione della comunicazione (ambientale e non) come leva che mette in comune persone, ambienti, idee, prospettive, soluzioni nella cornice di una interlocuzione che deve rimanere trasparente e paritaria, negli oneri come negli onori.

Facile? No, per niente, ma necessario.

Per info:

www.pacinieditore.it/prodotto/prima-grande-fuga-comunicazione-ambientale-responsabile-multiformita/

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