“Comunicare la sostenibilità: la policy ambientale”. Trasparenza, ingaggio e responsabilità le chiavi per contrastare il greenwashing
Ad aprire il pomeriggio di formazione Rossella Sobrero, presidente Ferpi, che ha parlato della necessità di ripensare il ruolo del comunicatore in una fase storica molto complicata e caratterizzata da una forte disintermediazione. D’altro canto hanno assunto carattere strategico il capitale relazionale, la relazione con gli stakeholder e l’attenzione della comunità finanziaria nei confronti delle policy di sostenibilità e delle modalità di rendicontazione e comunicazione ad essa associate.
Il comunicatore, dunque, può e deve rafforzare questo rapporto di fiducia e facilitare il percorso di sviluppo sostenibile e la creazione di valore condiviso da parte delle imprese. A seguire l’intervento di Daniele Salvaggio, presidente CASP, che, a fronte del cambiamento in atto, ha evidenziato l’esigenza di formarsi e di aggiornarsi in modo continuo per far fronte alle nuove necessità che il mondo digitale pone. In particolare le sfide formative riguardano 3 pillar di riferimento della professionalità: soft skill, hard skill e deep skill.
Anche Enrico Giovannini, portavoce ASviS, sottolinea l’urgenza di un cambiamento, in particolare in riferimento al modello di sviluppo. “Pensare all’impensabile” è l’invito di Giovannini, che spiega come in una fase storica di cambiamenti sociali, culturali e tecnologici caratterizzati da alti livelli di incertezza siano richieste a istituzioni, aziende e individui nuove capacità e competenze.
La sostenibilità rappresenta, appunto, un nuovo modo di pensare e per questo motivo non può essere riferita solo all’aspetto ambientale ed economico, ma deve riguardare la società tutta.
Ad affrontare il rapporto aziende-sostenibilità-cittadini Fabio Iraldo, professore di Management Scuola Superiore Sant’Anna, che si focalizza sul fenomeno, purtroppo molto diffuso, del greenwashing, ovvero di una sostenibilità di facciata, che indebolisce il rapporto con gli stakeholder e ha una notevole ripercussione sulla credibilità e la reputazione delle aziende.
Iraldo, inoltre, racconta come in Italia ci sia un’alta percentuale di aziende che hanno deciso di investire sulla sostenibilità e di raccontarlo attraverso i bilanci non finanziari. Questo dato positivo però si scontra con un altro aspetto meno incoraggiante, ovvero che solo lo 0,5% di questi documenti viene letto dai cittadini. In generale, la percentuale di conoscenza di che cosa sia un rapporto di sostenibilità rimane ancora molto bassa. Ecco allora che diventa prioritario trovare formule di comunicazione chiare, trasparenti e ingaggianti che stimolino l’interesse individuale dei cittadini-consumatori nel comprendere quale ruolo attivo possono giocare modificando i propri comportamenti nell’ottica della sostenibilità.
Della percezione della sostenibilità delle aziende parla anche la ricerca di Astarea presentata da Laura Cantoni, partner dell’Istituto. Lo studio analizza tutti gli aspetti relativi alla responsabilità sociale d’impresa: quali pratiche vengono messe in atto, come vengono comunicate, qual è il target di riferimento della comunicazione, quali le difficoltà incontrate e quali possono essere le prospettive future.
A Sergio Vazzoler, consigliere Ferpi e partner Amapola, il compito di coordinare la sessione dedicata alla testimonianza e all’esperienza diretta delle imprese, sottolineando l’importanza per i comunicatori di riuscire a tradurre la complessità che caratterizza le politiche e i piani di sostenibilità in linguaggio comune e pratiche replicabili.
Il primo intervento è di Paolo Gencarelli, Head of Group Real Estate Poste Italiane, che presenta le molteplici iniziative messe in atto dall’azienda, tanto a livello di logistica quanto di engagement, evidenziando come la sostenibilità necessiti di una strategia e di una pianificazione ad hoc.
Federica Mainon, communication Manager, racconta come anche la produzione del settore siderurgico possa essere condotta in modo sostenibile, portando all’attenzione del pubblico l’esperienza di ABS Acciaierie Bertoli Safau: l’acciaio è un elemento riciclabile infinite volte e da qui si è partiti per mettere in campo una molteplicità di azioni virtuose in termini di economia circolare e sostenibilità. Ma è l’engagement la chiave per facilitare la consapevolezza interna ed esterna nei confronti delle policy ambientali e sociali.